lunedì 2 febbraio 2009

Guilty At The Dock


"Guilty At The Dock".
Ovvero, i colpevoli sul banco degli imputati.
Di cosa?
La provocazione sta tutta qui, i graffiti, il writing vivono sotto la continua minaccia di una repressione sempre più incalzante ed esplicita; ormai all' ordine del giorno sono gli arresti e le perquisizioni, i processi.
Nello specifico della nostra città, Venezia durante lo scorso anno sono state compiute perquisizioni nelle case di writers locali ed aperta un indagine della quale non sono ancora resi noti i capi d’ accusa.
Questa direzione politica verso la tolleranza zero, questo continuo inasprimento delle retoriche di sicurezza è, secondo noi, il reale danno alla cultura ed è da combattere: dietro una propaganda ignorante si cerca di creare la legittimità per ampliare i meccanismi di controllo sociale.
Utilizzando lo spauracchio del criminale, quindi del writer, dell’ ultras o dell’immigrato clandestino si accetta di vivere osservati continuamente da occhi digitali di telecamere puntate su luoghi pubblici, angoli di città dove tutto è raccolto, tutto è registrato, dove la spontaneità talvolta è punita.
"Guilty At The Dock" si presenta come il secondo capitolo di un progetto di mostre dedicate al writing da parte del S.A.L.E.
"Guilty At The Dock" intende indagare a fondo ed esporre quale sia la reale natura di questa forma d’arte, di cui un carattere essenziale è l’espressione spontanea sui supporti che offre la città, quindi si manifesta nell' illegalità.
Da questa spontaneità si creano quegli elementi che fanno dell’ writing, e dell’arte di strada in generale, una reale forma di attivismo sociale e forse artistico: dipingere le superfici dei treni o dei muri anonimi di città e periferie è un chiaro tentativo di evasione dall’alienazione che caratterizza la modernità, di ribellione rispetto all’omologazione dei segni e delle espressioni.
Si tratta di un "arte" povera che lotta per rimanere tale, che ruota intorno alla creatività spontanea, trasforma di fatto l’alienazione in riflessione e rompe l’orizzonte di segni e linguaggi standardizzati e ripetuti.

S.A.L.E. Docks (www.sale-docks.org)
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Urban-Code (www.urban-code.it)

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